Un mistero nascosto tra le sponde del lago
e solo sette giorni per scoprire la verità.
Il telefono suonò poco prima della mezzanotte.
Aveva cominciato a soffiare un vento teso, freddo, piovigginava.
«Pronto», disse.
«Dottor Lonati?»
Era una voce femminile. Il dottore sbadigliò.
«Chi parla?» chiese.
«Sono Laura, dottore.» La voce tremava.
«Cosa c’è?» chiese il Lonati. «Tuo padre sta male?»
«Molto.»
«Uno dei suoi attacchi di angina?”
«Sì», confermò la ragazza. «Ma forse è più grave. Non passa.»
È la notte del 4 novembre. Il dottor Carlo Lonati viene chiamato per un’urgenza, il paziente lo conosce bene. Attraversa sotto una pioggia micronizzata i cinquecento metri che lo separano dalla casa del notaio Luciano Galimberti, suo antico compagno di bagordi. Può solo constatarne la morte per infarto. Ma c’è qualcosa che non lo convince, e nelle ore successive arrivano altri indizi e i sospetti crescono.
Il dottore non può fare a meno di indagare: vuole sapere se il suo vecchio amico è davvero morto per cause naturali. Per farlo, dovrà conquistare la fiducia della moglie e della figlia di Lonati. E scoprire che la verità si trova forse sull’altra sponda del Lago di Como…
Dopo lunga e penosa malattia è l’unico giallo scritto da Andrea Vitali. E forse non è un caso che abbia come protagonista un medico sensibile e acuto. L’indagine è concentrata in una settimana, tra le esitazioni dell’improvvisato detective e il moltiplicarsi di tracce e confidenze, fino al colpo di scena finale.
Ancora una volta, Andrea Vitali cattura con la precisione dei dettagli, quelle pennellate precise che restituiscono la realtà e le sue mille sfumature. Conquista con l’incalzante ritmo narrativo e il sapiente montaggio di luoghi, tempi e personaggi. Diverte con situazioni e dialoghi che ci regalano l’immediatezza e l’assurdità della vita. E alla fine ci fa innamorare di quel suo mondo così ricco, vivo e inconfondibile.