Introduzione di Nemi D’Agostino
Prefazione di Romana Rutelli
Traduzione di Maria Antonietta Marelli
Testo originale a fronte
Composti in vena ora lirica e meditativa, ora ironica e irridente, talvolta in tono confidenziale, talaltra come gioco letterario, I sonetti, come riconobbe Wordsworth, sono l’unica chiave attraverso la quale Shakespeare ci ha «dischiuso il suo cuore». Nel loro insieme, i 154 componimenti pubblicati nel 1609 dall’editore Thomas Thorpe senza il consenso e la revisione dell’autore, si interrogano sulla fugacità del tempo, sulle contraddizioni del mondo, sulla natura e sulle pene dell’amore dando voce a una ricchissima gamma di stati d’animo, sentimenti, emozioni: le risposte sono mille e nessuna, in un gioco di ribaltamenti, impennate e rinvii che è la cifra di questi versi immortali.