#dilloinitaliano, lo scrittore Vitali racconta l’inglesismo che proprio non sopporta…

di Redazione Il Libraio | 05.03.2015

Abbiamo chiesto ad Andrea Vitali che cosa non sopporta della deriva esterofila che la nostra bella lingua ha assunto, come evidenziato anche dalla petizione #dilloinitaliano, lanciata su Internazionale da Anna Maria Testa e supportata dall’Accademia della Crusca, per invitare a un maggior uso dell’italiano nei contesti pubblici, essere più comprensibili a tutti, evitare fraintendimenti (o errori linguisti) e “salvare” la nostra lingua.

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di Andrea Vitali
(autore de La ruga del cretino, 
Garzanti – scritto con Massimo Picozzi)

Nella pletora dei termini stranieri che invadono il nostro bel linguaggio, tra i tanti, quello che sento con maggior fastidio è “Counseling”, che potremmo tranquillamente sostituire con la parola consulto o consulenza.

È un termine che è molto diffuso anche nella pratica medica quotidiana per ragioni che non conosco pienamente, ma che credo di potere spiegare col fascino che l’esterofilia esercita su una certa fascia di pazienti, ma anche su una certa fascia di medici, i quali ritengono che utilizzando una parola straniera possano avere più impatto, più forza di suggestione sulla malattia che pretendono di curare…

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Fonte: www.illibraio.it