Forse adesso lo capiremo: i ragazzi ci guardano.
Quando dite che sono apatici, stupidi, distanti, vi manca un pezzettino, un dettaglio da nulla: siete voi che li vedete apatici; voi che li credete stupidi; voi che li sentite distanti.
Greta Thunberg. Una ragazzina di sedici anni. Prende un cartello, ci scrive della parole sopra e senza dire niente a nessuno salta la scuola un giorno a settimana e si mette fuori dal Parlamento del suo Paese, la Svezia.
Tre parole: “Skolstreik för klimatet” cioè “sciopero studentesco per il clima”. Tre parole che stanno letteralmente cambiando il mondo.
Qualcuno la nota, iniziano a parlare di lei. Si presenta a Katowice per la conferenza mondiale sul clima e con un discorso semplice, chiaro, lineare, costringe i cosiddetti “Grandi della Terra” a guardarsi allo specchio e dire: ma cosa stiamo facendo a questi ragazzi?
Già: cosa stiamo facendo ai nostri ragazzi?
“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente. Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. (…) Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso”.
Oggi, venerdì 15 marzo 2019, si tiene il primo sciopero Mondiale per il Clima.
1.780 eventi in 112 paesi.
208 solo in Italia.
Il più grande sciopero mai organizzato dagli studenti.
Tutto grazie a una giovane donna e un cartello di cartone con tre parole scritte sopra.
È la prima volta, forse, dopo il 2001 a Genova, che così tanti ragazzi si uniscono per protestare contro qualcosa che non riguardi un ambito ristretto, l’orticello piccolo del presente, ma aspiri a essere mattone per la casa del futuro: non a caso òikos, da cui ecologia, è una parola greca che significa proprio “casa”.
Guardatela, questa ragazza con gli occhi sbarrati e decisi, guardateli i nostri ragazzi oggi che scenderanno per strada, “dans la rue!” come si diceva nel maggio del 1968: perché questa casa in cui abitiamo tutti, se resterà ancora in piedi, sarà solo grazie a loro.
L’AUTORE – Enrico Galiano sa come parlare ai ragazzi. In classe come sui social, dove è molto seguito. Insegnante e scrittore classe ’77, Galiano, dopo il successo di Eppure cadiamo felici e Tutta la vita che vuoi, torna in libreria dal 18 aprile, sempre per Garzanti, con Più forte di ogni addio, un romanzo che mostra perché ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo cosa significano per noi.
Qui tutti gli articoli scritti da Galiano per ilLibraio.it.
Fonte: www.illibraio.it