Ogni anno, il 27 gennaio, si celebra il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime dell’Olocausto. E’ un’occasione per riflettere sulla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, e quest’anno, dopo i tragici fatti di Parigi e in Nigeria, assume un rilievo particolare.
Ogni anno gli editori di tutto il mondo nelle settimane che precedono la ricorrenza portano nelle librerie romanzi e saggi legati, direttamente o indirettamente, alla tragedia dello sterminio. Qui di seguito la selezione de IlLibraio.it
-Cominciamo con La memoria dei fiori – Il diario di Rywka Lipszyc, in libreria per Garzanti. Un libro (che può contare anche su un ampio apparato iconografico) che racconta la vera storia di una bambina del ghetto di Lódz, una delle centinaia di migliaia di ragazzine ebree vissute durante l’occupazione nazista che non hanno mai avuto l’opportunità di provare le gioie e le pene dell’adolescenza.
-L’autore tedesco Reinhard Kleist arriva in Italia per presentare il graphic novel Il pugile (Bao Publishing), storia vera di Hertzko Haft, sopravvissuto ai lager nazisti grazie alla boxe. Il tour di presentazione del libro toccherà le città di Roma, Genova, Trieste e Milano, con incontri nelle scuole, nelle librerie e in alcune sedi del Goethe-Institut nei giorni compresi tra il 27 e il 31 gennaio.
–Charlotte (Mondadori) di David Foenkinos racconta l’incontro casuale tra lo scrittore parigino classe ’74 e l’opera di Charlotte Salomon. Per Foenkinos le sue tele sono una folgorazione. È l’inizio di un’ossessione, diventata un romanzo. La pittrice tedesca di origini ebraiche morì ad Auschwitz il 10 ottobre 1943.
–Johann Chapoutot, uno specialista dei totalitarismi europei, nel saggio Einaudi Controllare e distruggere – Fascismo, nazismo e regimi autoritari in Europa (1918-1945) propone un’autorevole ricostruzione del fulmineo sviluppo – e del gigantesco seguito di popolo che lo accompagnò – delle ideologie autoritarie in Italia e Germania, ma anche in Spagna, Portogallo e Austria.
–Valentine Goby, classe ’74, autrice di otto romanzi e di numerosi libri per ragazzi, arriva nelle librerie italiane con Una luce quando è ancora notte (Guanda), che ha vinto nel 2014 il Prix des Libraires. Il suo è un romanzo che racconta la speranza di uscire dal lager, incisa nel corpo e nell’anima.
-Per la Giornata della Memoria 2015 Bompiani propone Trieste della croata Daša Drndić, accolto in Francia – dov’è tradotto da Gallimard – e in altri paesi come un grande romanzo, e posizionato sulla stessa strada di Sebald e Don DeLillo. Un libro sulle conseguenze del male piuttosto che sulla sua pretesa banalità.
– Un padre sopravvissuto al campo di Auschwitz, un figlio che gli vive accanto e si assume il compito di dare voce al suo silenzio. Esce per Laterza un testo toccante e autobiografico, Il silenzio di Abram di Marcello Kalowski.
–Il romanzo d’esordio della giornalista irlandese Audrey Magee, Quando tutto sarà finito, arriva nelle librerie italiane per Bollati Boringhieri. Il libro racconta (per dialoghi) la storia di un “amore per caso”: da una parte la Berlino in guerra, dall’altra il fronte russo a Stalingrado. Tra i personaggi del romanzo, un padre convinto seguace della dottrina nazista: è questo il personaggio che meglio di tutti rappresenta la Germania del tempo, quella della “banalità del male”, quella della gente comune che ritiene legittimo impadronirsi delle case degli ebrei deportati, stanare i fuggiaschi e continuare a brindare alla vittoria e a godere dei privilegi conquistati all’interno del regime anche quando la realtà annuncia la sconfitta.
-In Tracce di memoria (Giunti) Peter Lantos ripercorre la sua odissea di ebreo ungherese, prima a Bergen-Belsen poi sotto il regime comunista. Il suo racconto è la testimonianza di una generazione che ha vissuto anni terribili scanditi dall’orrore del nazismo e dall’oppressione stalinista.
–Un mondo senza noi (Piemme) di Manuela Dviri (prefazione di Gad Lerner) racconta la saga di due famiglie di ebrei italiani nel vortice delle leggi razziali e della Shoah, e lo fa dal punto di vista di una figlia.
-Tra le uscite Rizzoli per il Giorno della Memoria segnaliamo La memoria rende liberi – La vita interrotta di una bambina nella Shoah, scritto da Enrico Mentana, direttore del Tg di La7, con una delle ultime testimoni, Liliana Segre.
-Da citare anche Il tabaccaio di Vienna (sempre Rizzoli), romanzo dell’austriaco Robert Seethaler ambientato nel 1937, in una Trafik viennese, con la guerra alle porte: a intrecciarsi, le storie del giovane Franz, del suo maestro Otto e dell’anziano Freud.
-Con la pubblicazione della finta autobiografia di Howard Hughes, Clifford Irving diventò una leggenda non solo grazie al suo talento per la scrittura, ma anche per il notevole talento per il falso. Denunciato dallo stesso Hughes, fu condannato a diciassette mesi di carcere, ma la sua storia e la sua fama erano ormai diventate planetarie. Oggi i suoi romanzi, tra cui L’angelo del campo, sono pubblicati dal figlio in sola edizione digitale negli Stati Uniti. Il protagonista di questo “repechage d’autore” proposto da Longanesi è il capo ispettore della Omicidi a Berlino, un eroe di guerra che ha perso un braccio sul fronte russo. Siamo nel 1943, e l’uomo non riesce a credere a quello che si dice sui campi di concentramento…
-Feltrinelli propone I carnefici italiani di Simon Levis Sullam, un saggio che, settant’anni dopo le deportazioni degli ebrei dall’Italia, spiega in quali contesti, con quali motivazioni e in che modo partecipò nel nostro Paese al genocidio.
-Come si può reagire quando si capisce che la persona che si ha di fronte incarna il male assoluto? E’ possibile cancellare un passato criminoso con un comportamento irreprensibile? Si ha il diritto di offrire perdono anche se non si è la vittima diretta di un’ingiustizia? In Intenso come un ricordo (Corbaccio) Jodi Picoult risponde a queste domande e offre una nuova prospettiva sull’Olocausto.
-L’architetto ebreo, di origine ungherese, Pali Meller, viene denunciato e arrestato per aver falsificato un documento nel quale si attestava la sua appartenenza alla razza ariana. Vedovo da tempo, deve lasciare i suoi due figli, Paul di 11 anni e Barbara di 7, alla governante. Ora esce per Marsilio Baci di carta – Lettere di un padre ebreo dalla prigione, 1942/43, che raccoglie i testi, emozionanti, che scrisse dalla prigionia.
-Ne Il sacrificio di Éva Izsák (Chiarelettere) Januaria Piromallo racconta l’atroce storia vera giovane ebrea ungherese fatta suicidare nell’estate del 1944, a soli diciannove anni e mezzo.
-Ne Il bambino di Auschwitz (Newton Compton), ispirato a una storia vera, Suzy Zail racconta il commovente tentativo di restare bambini nell’inferno di un campo di concentramento.
-Ne La scena interiore (Ponte alle Grazie) Marcel Cohen tenta di ricostruire, quasi indiziariamente, le vite dei suoi cari annichilite dalla violenza nazista. Da bambino l’autore vide la madre, il padre, la sorellina neonata, i nonni paterni, due zii e una prozia salire su un camion, destinati ad Auschwitz: nessuno fece ritorno.
-Infine, I ragazzi del ghetto (Sperling & Kupfer) di David Safier, un romanzo che racconta la resistenza del ghetto di Varsavia contro la barbarie dell’Olocausto. La protagonista, la coraggiosa Mira, è una ragazzina ebrea che sfida la polizia e fa un incontro speciale…
Fonte: www.illibraio.it