Nato a Mostar nel 1932 e morto a Zagabria pochi giorni fa, Predrag Matvejević è stato un’intellettuale cosmopolita di grande spessore, esponente del dissenso nei confronti del socialismo dell’Est Europa. Aveva lasciato il proprio paese ai tempi della guerra in Jugoslavia e fu docente di letterature slave prima alla Sorbona di Parigi e poi all’Università di Roma. È stato più volte candidato al Nobel per la letteratura e ha vinto il premio Strega Europeo nel 2003; la sua opera più celebre, Breviario Mediterraneo, è pubblicata in Italia da Garzanti, 2006.
Difficilmente classificabile sotto un’unica etichetta di genere, Breviario Mediterraneo ricostruisce la storia culturale, religiosa e profondamente umana di un mare che è da sempre culla di civiltà. L’autore naviga le acque di un Mediterraneo che non è soltanto geografico, ma anche profondamente concettuale, poliedrico, e proprio per questo conflittuale, allora come adesso; la rappresentazione era tanto vera nel 1987, quando il libro fu pubblicato, quanto lo è oggi, rimasto vivo e attuale nella sua problematicità. Si legge nelle prime pagine:
“Il mediterraneo non è solo geografia. I suo confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come fare a determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali né nazionali. […] Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa.”
Filo conduttore della narrazione è l’indagine etimologica della parola “Mediterraneo”, condotta seguendo un percorso fisico che ripercorre porti e carte nautiche, isole e fari, confini e barriere ma anche ideologie, culture, religioni e arti che in quel bacino hanno visto la luce e la gloria. Narra delle biblioteche distrutte, delle religioni perseguitate, dei gerghi e degli idiomi, della produzione dell’olio, del vino, del corallo e delle saline, tutte le sfaccettature di culture diverse che in queste acque si sono incontrate e scontrate.
È un saggio culturale, una trattazione poetica, filosofica, e allo stesso tempo un portolano, un diario di bordo, un romanzo di viaggio e un libro di preghiere. È un resoconto di tutta la bellezza è nata in questo grembo, bacino di tutti e di nessuno, nostro ma altrui, con tutte le problematiche che questo comporta.
Un’analisi sentita e personale nei toni, ma allo stesso tempo razionale e consapevole nei contenuti, che tocca il lettore con l’attualità del suo messaggio, con la forza dei suoi aforismi e la concretezza della narrazione. Scrive Claudio Magris, nella prefazione all’edizione ampliata del 2006 :
“La cultura e la storia vengono calate direttamente nelle cose, nelle pietre, nelle rughe sul volto degli uomini, nel sapere del vino e dell’olio, nel colore delle onde.”
Il grande valore di Breviario Mediterraneo sta nella capacità dell’autore di comprendere le radici storiche dei conflitti che nel Mediterraneo nascono e si consumano, tematica ancor più importante oggi, nella sua attualità, di quanto già non lo fosse nel 1987.
Fonte: www.illibraio.it