Della madre di Gesù si sono impadroniti, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, facendone la portabandiera di rivendicazioni oscurantiste e antievangeliche. La sua limpida figura è stata poi inquinata da una pioggia di pseudo-apparizioni che ci presentano, secondo un cliché ormai stantio e ripetitivo, una madonna-giramondo sempre loquacissima che affida misteri e segreti a persone d’ogni genere, e che non manca di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Con Nostra Signora degli eretici Alberto Maggi si rivolge invece a quanti vogliono riappropriarsi con decisione della figura di Maria in quella che è la sua reale essenza, e che desiderano riscoprire la sua stupenda figura per amarla come nostra sorella nella fede: non più ridotta a un’icona solo da venerare, ma una persona con cui camminare insieme. Solo in questo modo è possibile cancellare quell’aura che per secoli ha reso Maria distante, inavvicinabile, inimitabile, per riuscire così a vedere Maria con gli occhi di un abitante di Nazaret, e Gesù con gli occhi di Maria e della sua famiglia.
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