Le lettere e le cartoline che i due si sono scambiati nell’arco di un trentennio sono emerse e sono state pubblicate in fasi successive. Una prima raccolta era apparsa nel 1988 «a cura del destinatario», Gianfranco Contini. Dieci anni dopo Giulio Ungarelli aveva aggiunto un secondo nucleo di 25 lettere di «Gaddus» al «carissimo Gianfranco». Mancava tuttavia la seconda voce di questo dialogo. Solo di recente è stato possibile acquisire 62 missive di Contini all’amico, finora inedite, che permettono finalmente di intrecciare le due voci.
Dante Isella, allievo di Contini e appassionato curatore dei cinque volumi delle Opere di Gadda pubblicate da Garzanti, ha voluto raccogliere in un unico volume l’intero corpus della corrispondenza, accogliendo le raccolte precedenti e riservandosi la trascrizione e la cura delle lettere e delle cartoline che Gadda aveva ricevuto e conservato, per poi lasciarle in custodia all’amico Alessandro Bonsanti a Firenze. Recentemente restaurato, questo materiale viene dunque qui presentato per la prima volta ai lettori.
È così finalmente possibile seguire la lunga consuetudine tra due personalità straordinarie e per certi aspetti assai diverse. Gianfranco Contini e Carlo Emilio Gadda hanno saputo tenere vivo – seppure a distanza – un dialogo intenso e sincero, dove si intrecciano la stima e l’ammirazione reciproche, ma anche confessioni e confidenze, furori e scoramenti, ironie e divertissement. A volte si tratta di una vera e propria collaborazione, ricca di consigli e suggerimenti preziosi. In altri casi si colgono differenti valutazioni sulla realtà italiana e sui suoi tragici sviluppi. Ma emerge soprattutto, limpida e forte, la complicità che ha legato due protagonisti della cultura del Novecento.