Sullo sfondo della prima guerra mondiale, tre personaggi – Zoraide, Luigi e Paolo – sono collegati dal triangolo tipico di molta letteratura verista e probabilmente destinati a una fine passionale e cruenta. Ma in Gadda quel che importa non è certo sapere come si sciolga la trama: è piuttosto la forza della rappresentazione, carica di tutti gli umori più divergenti, dall’ironia alla pietà, dal sarcasmo al sorriso. La scelta di una lingua meno complessa di quella adottata nelle opere posteriori permette a Gadda di affrontare la materia in piena libertà inventiva, tra commenti di cronaca e istantanee della Milano prebellica, tra interni borghesi e ritratti di sfaccendati «boulevardiers».
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