Dopo aver affrontato in decine di saggi, romanzi e racconti gli argomenti più diversi, Steiner svela in altrettanti capitoli i sette libri che non ha potuto scrivere: per discrezione, perché l'argomento era per lui troppo doloroso, perché la sfida intellettuale del progetto era troppo ardua... I temi di questi "libri non scritti" sfidano convenzioni e tabù: l'invidia che tormenta chi, pur dotato di talento e capacità, si trova a confronto con il genio; l'esperienza del sesso praticato in lingue diverse; l'amore per gli animali, quando supera quello per gli esseri umani. E ancora il rapporto tra l'intellettuale e l'ideologia, attraverso la figura del sinologo Joseph Needham; l'importanza dei sistemi educativi e l'opportunità di un moderno quadrivium valido per gli studenti di tutto il mondo; e naturalmente l'identità ebraica dopo la Shoà, con il costoso privilegio dell'esilio. Ad accomunare queste diverse direzioni d'indagine, che sono altrettante confessioni personali e culturali, è l'idea che nella nostra vita portiamo a compimento solo la punta dell'iceberg: dietro ogni buon libro si nasconde infatti almeno un "libro non scritto", con il quale avremmo forse potuto "sbagliare meglio"?
"Steiner è capace di trattare grandi temi passando da epifanie fulminee a un straordinaria semplicità colloquiale."
Claudio Magris, La Stampa
"Su Sion, Steiner riesce a dire in 37 pagine quello che Hannah Arendt ha detto in 450."
Umberto Eco, Il Corriere della Sera