Il dolore, il corpo, la relazione con gli altri, l’istintivo attaccamento alla vita: sono questi i temi dell’ultimo libro di Gina Lagorio, Càpita, una riflessione incalzante sull’esistenza filtrata attraverso l’esperienza della malattia.
In queste pagine, le due tonalità maggiori della narrativa di Gina Lagorio – il realismo e l’intimismo – diventano strumento di conoscenza di sé e del mondo. Un’infallibile capacità d’osservazione, un’impietosa analisi della propria carne e della propria anima, il dolore fisico che spinge a una lancinante meditazione, una scrittura sapiente, insieme precisa e straordinariamente evocativa, ricca di echi e risonanze, un’ironia che evita ogni autocommiserazione, fanno di Càpita un libro forte, intenso, il bilancio spietato e poetico di una vita.