Introduzione e note di Nicola Merola
Nei Malavoglia, il romanzo verista per antonomasia, Verga si immerge nel microcosmo di Aci Trezza, nella comunità che sta attorno ai protagonisti e si confronta con i miti di quell’umanità elementare: la religione della famiglia incarnata dal patriarca, il biblico padron ’Ntoni, ed ereditata dal mite Alessi; l’ideale dell’ostrica come difesa dall’urto della marea, da cui tutti gli eroi del romanzo sono investiti dopo il naufragio della Provvidenza; la vaghezza dell’ignoto, che getta gli inquieti, il giovane ‘Ntoni e la sorella Lia, in bocca al mondo, “pesce vorace” che inghiotte coloro che spezzano il vincolo tutelare delle origini. Ma nel capolavoro verghiano la letteratura compie il suo miracolo: quello di trasformare la storia della piccola comunità siciliana in un’epopea popolare di straordinaria modernità.