Introduzione di Franco Cordelli
Traduzione di Elio Maraone
Quale segreto nascondono Miles e Flora, i due fanciulli dall’aspetto angelico rimasti orfani e affidati dallo zio in circostanze misteriose a una giovane istitutrice? E perché Peter Quint, il vecchio maggiordomo, e Miss Jessel, la prima governante, continuano ad aggirarsi nell’antica dimora di Bly dove da tempo non lavorano più? In un’atmosfera tesa e allucinata, «carica di bellezza e di sciagura», James ambienta una delle sue opere più suggestive. Scritto e pubblicato nel 1898, Il giro di vite è solo in apparenza una storia di fantasmi. Pur muovendosi entro i collaudati schemi del romanzo gotico, l’autore orchestra una favola che ha i contorni dell’incubo e che fa dell’ambiguità la sua vera cifra. Perché mentre ci racconta di spettri e revenants, è d’altro che ci parla: del cuore di tenebra della realtà, del potere delle ossessioni e dei gorghi oscuri della mente umana, dell’infinita catena delle dipendenze e delle seduzioni, dell’innocenza violata e corrotta.