Introduzione di Goffredo Fofi
Traduzione di Cristina Rivaroli
L’ultimo dei Mohicani (1826) è il più noto dei romanzi del ciclo avventuroso conosciuto col titolo I racconti di Calza di Cuoio. Vi si narrano, sullo sfondo della brutale guerra coloniale tra Francia e Gran Bretagna nel selvaggio Nord America alla metà del Settecento, le imprese di Natty Bumppo, soprannominato appunto “Calza di cuoio” o “Occhio di falco”: un cacciatore bianco, un pioniere in fuga dalla civiltà che ha scelto di vivere in perfetta simbiosi con la foresta, di cui conosce ogni segreto, e di condividere i costumi e i valori degli indiani, a cominciare dal rigoroso rispetto della natura. Un rapporto di leale amicizia lo lega al vecchio capo pellerossa Chingachgook, ultimo sopravvissuto della nobile stirpe dei guerrieri mohicani, e al figlio di questi, Uncas, che sarà protagonista di un eroico tentativo di difendere gli inglesi assediati in un fortino dai soldati francesi. Con questo romanzo di frontiera, Cooper inaugura il filone epico della letteratura nazionale creando l’archetipo dell’eroe americano in bilico tra natura e civiltà, innocenza e progresso, un mito narrativo che eserciterà un profondo influsso su tutta la successiva letteratura nonché sul cinema.