«Ho iniziato a scrivere Meritocrazia cinque anni fa. Oggi sono ancora più convinto di allora che non vi è nessuna ragione per cui l’Italia non possa risalire la china. Le risorse ci sono, il paese è ricco di una storia straordinaria e di bellezze senza eguali, gli italiani sono pieni di ingegno e hanno la flessibilità necessaria per sopravvivere in questo secolo, così pieno di incertezze. E in Italia, se li sappiamo individuare, i “semi del merito e delle regole” abbondano.
Oggi gli italiani vogliono cambiare: è un desiderio forte, che cresce ogni giorno, anche se forse non abbiamo ancora raggiunto quel livello di crisi necessario per realizzare la rivoluzione di cui ha bisogno il nostro paese.»
Dalla Postfazione di Roger Abravanel
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