Alan Schwarz, amministratore del Truman Capote Literary Trust
«Nonostante la giovanissima età del futuro autore di Colazione da Tiffany, gli scritti ritrovati dimostrerebbero un talento così precoce da non poter non richiamare l'immagine di enfant prodige che Capote ha sempre voluto dare di sé.»
«Panorama»
«Ho cominciato a scrivere a otto anni. All’improvviso, senza essere ispirato da esempi. Non avevo mai incontrato gente che scriveva; anzi, conoscevo poche persone che leggevano.» I primi racconti di un giovanissimo Truman Capote sono pagine che già contengono in nuce tutta l’originalità del grande scrittore americano. Pagine in cui Capote cerca la sua voce unica e piena di sensibilità. Un’adolescente che vive i suoi primi drammi d’amore. Un ragazzino che incontra a Central Park il cane dei suoi sogni. Una donna che lotta per salvare la vita di una bambina che ha gli occhi dello stesso colore di quelli del suo amante. Amiche che discutono su quale sia modo migliore per uccidere i mariti. Una vedova ossessionata dalle camelie. Una ragazza mulatta che viene espulsa da un prestigioso collegio femminile.
Questi piccoli gioielli sconosciuti erano nascosti negli archivi della New York Public Library. E sarebbero rimasti per sempre inediti se l’editore svizzero Peter Haag, mentre faceva ricerche sulle carte dell’autore a New York, non vi si fosse imbattuto per caso. Si tratta delle primissime storie immaginate da Truman Capote tra il 1935 e il 1943, nella sua adolescenza e prima giovinezza. E sono storie di crimini e ingiustizia, povertà e disperazione, ma anche di incredibile generosità e tenerezza, umanità ed empatia. I germogli di una genialità che ha segnato la storia della letteratura mondiale. La raccolta, autorizzata dal Truman Capote Literary Trust, ha subito scatenato l’interesse della stampa mondiale mesi prima dell’uscita. Garzanti, storico editore di Truman Capote in Italia, la pubblica nella prestigiosa traduzione di Vincenzo Mantovani, uno dei più importanti traduttori italiani.