La democrazia liberale è una delle conquiste del XX secolo. Nemmeno questa istituzione dagli effetti largamente positivi è rimasta però immune dai rischi di un pericoloso radicalismo, quella «tentazione del bene» che può condurre a disastrose «guerre umanitarie». Eppure dalle rovine del Secolo breve sono emersi donne e uomini dal destino drammatico e dall’implacabile lucidità che hanno testimoniato della possibilità di resistere al male senza considerarsi un’incarnazione del bene: sono scrittori e intellettuali fuori dal coro e per questo spesso perseguitati o semplicemente inascoltati come Vasilij Grossman, Margarete Buber-Neumann, David Rousset, Primo Levi, Romain Gary o Germaine Tillion. Alle loro figure esemplari Todorov dedica un libro che è racconto e riflessione, e affida la sua fede incrollabile nel «legno storto dell’umanità».
Memoria del male, tentazione del bene descrive gli aspetti più bui e quelli più luminosi del nostro passato prossimo e ci insegna a usare nella maniera migliore la storia e la memoria.